All’amico Lucio

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Dopo il grande successo ottenuto dall’opera “All’amico Lucio” dello scultore catanese Carmine Susinni, posizionata nel decumano di Expo 2015 e inserita da Vittorio Sgarbi nel Museo “Il Tesoro d’Italia”, la ormai famosissima statua raffigurante Lucio Dalla seduto sulla panchina, arriva a Bologna. Portare Lucio a casa, in quella Via d’Azeglio e le strade intorno, a contatto diretto con le persone che lo conoscevano ed amavano: questo il significato dell’iniziativa della Fondazione Lucio Dalla sempre attiva nel dare evidenza alle opere pittoriche, scultoree ed artistiche ispirate da Lucio. Si tratta di un’opera concettualmente interattiva, dove il soggetto non è solo Lucio Dalla ma anche l’infinito spazio immaginario che si apre alle sue spalle. “In quest’opera”, dice Carmine Susinni, “ho cercato di mostrare a modo mio la vera anima di Lucio, cercando il coinvolgimento di coloro che si siedono al suo fianco, attori di una performance di condivisione nella cornice virtuale. Lucio seduto in panchina avvolge con un braccio e accoglie con un sorriso, guardando negli occhi chi gli siede vicino, per offrire ciò che sta gustando dal sacchetto che tiene in mano: il tutto inquadrato in una cornice, che rappresenta la dimensione virtuale contemporanea”. Ad Expo 2015 “All’amico Lucio” è risultata l’opera più fotografata, naturalmente in modalità “selfie”, dalle centinaia di migliaia di persone che hanno condiviso la panchina insieme a Lucio. L’opera verrà posizionata domani 4 marzo 2016 in Piazza dei Celestini a Bologna sotto il terrazzino della casa di Lucio Dalla e lì resterà per alcune settimane. La cerimonia di installazione è prevista per le 17.30. Saranno presenti i rappresentanti delle più importanti istituzioni della città, amici, artisti e colleghi di Lucio. Chiunque vorrà, potrà sedersi per farsi fotografare o filmare dalle telecamere dell’organizzazione, partecipando così alla realizzazione di un docufilm che conterrà tutte le performance di persone comuni o note che vorranno parlare, cantare, leggere o recitare sulla panchina, lasciando il proprio segno di riconoscenza e di affetto.

Chi lo vorrà potrà anche inviare il proprio filmato alla Fondazione Lucio Dalla: info@fondazioneluciodalla.itsegreteria@fondazioneluciodalla.it

Evento creato in collaborazione con l’Associazione Piazza Grande.

043 (2) 046 020

Manca.
Manca alla città, ai bolognesi, alla musica. Manca a me e agli amici di Piazza Grande. Eppure, ancora oggi, se penso che Lucio non è più tra noi, faccio fatica a crederci. Sarà per i colori di questa città che non si smette mai di amare, sarà per la poesia che ancora si riesce a leggere nei volti di chi la abita o per quella gioia incomparabile fatta di cortesia e accoglienza che sa donare a chi, da turista o da viaggiatore di passaggio, ne rimane conquistato senza volersi più allontanare. Insomma, non riesco proprio a non pensare a Lucio Dalla senza identificarlo con Bologna, e non oso azzardarmi nemmeno nel tentare una separazione dell’artista dal suo mondo. E’ un binomio che ne contiene la storia e le storie, quelle che per anni abbiamo cantato e ascoltato dalle sue canzoni. Tuttavia Bologna, ormai da quattro anni, è orfana del suo piccolo grande uomo che non faticava a farti un cenno della mano se solo un sorriso o uno sguardo estraneo di stupore e ammirazione giungeva ai suoi occhi, tra piazza Maggiore e via D’Azeglio. Lucio era e rimane Bologna, ma soprattutto è Piazza Grande, questa straordinaria avventura che da ventitré anni racconta, attraverso le sue pagine, una città diversa dalla bellezza e dalla grassezza oleografica che tutti sanno riconoscergli. La Bologna di Lucio è quella degli esclusi, quella iniettata in tutte quelle vite nascoste al giorno e scoperte di notte, di quegli angeli che: “sono milioni di milioni e non li vedi nei cieli ma tra gli uomini sono i più poveri e i più soli quelli presi tra le reti”. A noi di Piazza Grande non serviranno i primi di marzo per ricordarlo, lo facciamo tutti i giorni e in ogni numero che pubblichiamo c’è un po’ di Lucio, ma quest’anno lo faremo in una dimensione che lui, amante dell’arte, avrebbe apprezzato molto: accoglieremo e gestiremo una scultura dell’artista Carmine Susinni. L’opera è frutto dell’affetto e dell’amicizia che l’artista, ha da sempre nutrito per il grande Lucio. In una postura e in un atteggiamento che più di altri ne custodiscono la sintesi e l’essenza, il bronzo sembra raccontare tutta la vita artistica e umana del cantautore bolognese: un Lucio Dalla sorridente, seduto su una panchina, sembra voler condividere con il suo vicino un pensiero e un po’ di quel cibo che offre da un sacchetto sorretto dalla mano destra. L’opera è stata esposta per la prima volta a Milano, in occasione dell’Expo e nel suo girovagare (verbo tanto caro a Lucio) per l’Italia, e grazie alla Fondazione Lucio Dalla, si è deciso di esporla nella sua cornice più consona: Bologna. Anche se solo simbolicamente, Lucio sarà di nuovo con noi, con il nostro giornale, con i nostri racconti e con le sue persone, e chi vorrà ricambiare l’amore per Lucio, anche solo con una carezza simbolica all’opera eterna che lo ritrae col suo sorriso, potrà farlo, in fondo Lucio all’eterno ci aveva già pensato: “è eterno anche un minuto, ogni bacio ricevuto dalla gente che ho amato”.

Roberto Morgantini

LUCIO DALLA, come Tonino Guerra, mi ha fatto innamorare ancora di più del bello, della vita e della natura che ci circonda e che osserviamo.

Sono innamorato di tutte le arti create dall’uomo, con Talento, Ingegno e Maestria.
Opere che ci rendono la vita più piacevole, osservandole, ascoltando bella musica e poesia.

In Lucio ho trovato un’infinità di bellezza interiore, riconosciuta anche da coloro che l’hanno verificata, attraverso contatti personali o artistici, ma principalmente dai bolognesi che, orgogliosi del loro artista, confermano la sua grande generosità e la personalità affabile, che io ho cercato di esprimere nel mio linguaggio interattivo.

In quest’opera, ho voluto tirare fuori la vera anima di Lucio, creando stimolo al coinvolgimento di coloro che si accomodano seduti al suo fianco.

Lucio seduto in panchina avvolge con un braccio e accoglie con un sorriso, guardando negli occhi, chi gli siede a fianco, per offrire ciò che sta gustando dal sacchetto che tiene in mano, il tutto inquadrato in una cornice, che rappresenta la dimensione virtuale contemporanea.

Ispirato anche da Lucio, cerco di rendere la mia arte bella di contenuti significativi e piacevoli, mi emoziona il meccanismo interattivo che l’opera crea, nel dare emozioni alle tante persone che interagiscono con la mia arte, creando performance di condivisione nella cornice virtuale, come è già avvenuto ad EXPO 2015.

Quest’opera dedicata a Lucio, selezionata da Vittorio Sgarbi per il Museo “Il Tesoro d’Italia”, dai motori di ricerca, è risultata essere l’opera d’arte più selfata di Expo 2015.

Che dire a Lucio?
Bella persona, Grande amico di tutti!
Grazie per tutto quello che ci hai donato.

Carmine SUSINNI

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